A scuola non torneranno se non per fare l’esame orale, se il protocollo che ministero della Salute e ministero dell’Istruzione stanno scrivendo, sarà considerato fattibile. Ma per i maturandi il governo ha in mente un altro progetto: arruolarli come volontari per portare la spesa agli anziani. Lo ha rivelato ieri il ministro Francesco Boccia, dopo aver spiegato che per riaprire ci sono ancora troppi pericoli: «Con la Protezione civile stiamo studiando una chiamata su base volontaria anche dei ragazzi che prenderanno la Maturità e che potrebbero essere arruolati per i servizi essenziali nelle loro città, ad esempio la consegna della spesa o i servizi agli anziani. Naturalmente con un inquadramento che li faccia sentire coinvolti in quest’operazione di rinascita. Lo stiamo studiando».
Intanto però la scuola resta chiusa fino a settembre. Per la Maturità sono in corso incontri tra tecnici per stabilire a quali condizioni potranno tornare in classe i 550 mila maturandi per poter fare l’esame di fronte ai loro prof (quest’anno le commissioni sono interne, solo il presidente viene da un’altra scuola).
Per la riapertura di settembre si attendono le indicazioni della commissione presieduta da Patrizio Bianchi che si è insediata martedì al ministero dell’Istruzione. Ieri l’associazione nazionale dei presidi, per voce del suo presidente Antonello Giannelli, ha fatto una proposta ufficiale durante l’audizione in commissione Cultura al Senato: «Si potrebbe usare il mese di settembre per permettere a chi ha avuto debiti (alle superiori) o insufficienze (elementari e medie) e per mettere in cattedra tutti i professori che servono per poi cominciare l’anno scolastico il primo ottobre».
Fonte: Corriere.it del 22/04/2020