La mostra che resterà aperta al pubblico fino al 31 Marzo 2018 (ingresso libero) – certifica un particolare momento della ricerca espressiva di uno dei più rilevanti protagonisti dell’arte contemporanea, Sandro Chia(nato a Firenze 1946). Chia ha alle spalle una formazione artistica eterogenea, nel 1969 si diploma all’Accademia delle belle Arti di Firenze, che gli ha permesso di entrare in contatto con le principali neoavanguardie europee ed in seguito statunitensi, spostandosi da Roma a New York passando per l’Asia dove si converte al figurativismo e si inserisce nel gruppo della Transavanguardia di cui fanno parte anche Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Nicola De Maria, Mimmo Cucchi.
Sandro Chia ha fatto il suo ingresso sulla scena internazionale alla biennale di Venezia nel 1980 nella sezione “Arte nello Specchio” con il gruppo dei cinque artisti della Transavanguardia, di cui è uno dei più importanti membri (noto in Europa con il nome di neo espressionismo). Da allora le sue opere d’arte sono andate in scena nelle più importanti rassegne d’arte internazionale quali il Castello di Rivoli, il Solomon R. Guggenheim di New York nel 1983, il Metropolitan Museum of Art di New York nel 1984, Villa Medici a Roma nel 1995. Nel '99, nell'ambito della Mostra sulla Pop-Art (Chiostro del Bramante, Roma) presenta ritratti di artisti italiani di quella corrente. Attualmente vive e lavora dividendosi tra New York e Montalcino presso Siena. Ha esposto alla Biennale di Parigi, alla Biennale di San Paolo ed in diverse edizioni della Biennale di Venezia e ad oggi conta 61 opere, 56 dipinti e 5 sculture in bronzo.
La mostra è incentrata sugli antichi Guerrieri di Xi’an (210 a.C.), ritrovati in Cina nel 1974, di cui il Governo cinese ha realizzato un limitato numero di copie in terracotta. Chia, ha dipinto i guerrieri con il suo estro e la sua arte disinibita e nomade (così come è stato definita dal critico d’arte Enzo De Martino) attraverso l’utilizzo di colori vivaci e accesi, appropriandosene idealmente e facendole diventare sue “opere d’arte”. Nella pinacoteca sono esposti: nove grandi Guerrieri, un Cavallo e sette bellissime piccole Teste, che costituiscono un gruppo di sedici monotipi e dieci tecniche miste sui quali l’artista fiorentino ha deposto il suo gesto pittorico. Ne è risultata ad oggi, una mostra affascinante, che conferisce ai visitatori una visione rappresentativa del complesso e poetico mondo immaginativo di Chia.